Tra tradizione e superstizione: le 10 curiosità sul matrimonio

04/01/2021

Ecco le 10 curiosità sul matrimonio! Paese che vai, usanza che trovi. Ci sono situazioni in cui usi e i costumi si riscoprono anche in paesi diversi. Quali sono, dunque, le tradizioni più conosciute e tramandate fra generazioni, da realizzare il giorno delle nozze, perché la buona sorte ci strizzi l’occhiolino? Scopriamole assieme!

Tradizione o superstizione? Le 10 curiosità sul matrimonio!

Il bouquet: non solo un lancio

Il bouquet si veste di un doppio significato. Infatti, secondo la tradizione, il mazzolino rappresenta l’ultimo dono dello sposo alla moglie, da fidanzato. Naturalmente, è la donna a sceglierlo, per far sì che sia abbinato all’abito, il marito però deve acquistarlo e farlo recapitare, al mattino, a casa della futura moglie. Alla fine della cerimonia, la sposa lo lancia alle spalle, verso le donne nubili: si dice che colei che lo prenderà al volo, sarà la prossima a convolare a nozze.

La giarrettiera

Non è solo il bouquet ad essere lanciato. Dopo la cerimonia, infatti, il marito sfila la giarrettiera alla moglie per poi gettarla agli ospiti single. Chi la afferra deve farla indossare a colei che ha preso al volo il bouquet e ballare insieme.

Un’altra usanza impone di tagliarla a pezzetti e distribuirla a più uomini… Come accadeva per la cravatta dello sposo. Un tempo si era soliti ridurla in segmenti da consegnare agli invitati, in cambio di una piccola donazione in denaro per la coppia.

Sposa bagnata sposa fortunata

Nonostante possa sembrare solo una consolazione, nel caso in cui il giorno delle nozze sia costellato dal brutto tempo, in realtà è segno di buona sorte. Infatti, la pioggia da sempre simboleggia fortuna e abbondanza, in questo caso, che cade copiosa sulla novella coppia di sposi.

Il velo nuziale

Il significato del velo è curioso e inaspettato. Nella tradizione romana, veniva utilizzato come segno di pudore da parte della sposa ma, molto più spesso, come oggetto con il quale nascondere il volto, per evitare ripensamenti da parte del futuro marito. I matrimoni, infatti, erano per lo più combinati per interesse e la coppia non poteva incontrarsi prima delle nozze.

Nel Sud Italia, invece, l’uso imponeva di cucire un velo tanto lungo quanto lo era stato il periodo di fidanzamento. A ogni anno, un metro!

Inoltre, questo oggetto è ritenuto più fortunato, se regalato da un’altra sposa felice.

Luna di miele

Restiamo ancora un po’ nell’antica Roma, parlando di luna di miele. Con questa formula, infatti, si indica uno dei primi momenti più dolci della coppia appena unita in matrimonio e il nome deriva dal fatto che, un tempo, gli sposini erano tenuti a consumare del miele per “una luna” intera, post nozze.

Gli anelli

Il motivo per cui la fede si porta all’anulare sinistro risale agli egizi. Infatti, secondo il popolo egiziano, da quel dito partiva una vena, su cui scorrevano i sentimenti, che arrivava dritta al cuore. Per questo, cingere l’anulare era sinonimo di fedeltà.

E per gli antichi romani, solo lo scambio degli anelli (ai tempi in ferro) rendevano la funzione legale.

Secondo il rito religioso, le fedi devono essere portate all’altare da un bambino o da un testimone, su di un cuscino al quale solo legate, e sono solo l’ultimo dei regali che i promessi sposi si scambiano, per giurarsi amore eterno, prima del matrimonio, incluso l’anello di fidanzamento.

Lancio del riso

Quando si tratta di pioggia, in generale, il richiamo è sovente all’abbondanza. In questo caso, il lancio del riso simboleggia un augurio di fertilità, di ricchezza e gioia. In alcune culture, lo si accompagna a monetine, confetti e fiori o petali.

Il clacson

Qui, galateo e superstizione si scontrano. Il primo vieta lo strombazzare delle auto, nel giorno del matrimonio, ma pare che questa usanza sia protettiva nei confronti degli sposi. Infatti, secondo la tradizione, il rumore del clacson delle macchine allontanerebbe gli spiriti maligni.

Il numero dei confetti

Questi dolcini si ritengono speciali, come l’evento che accompagnano, motivo per cui dovrebbero essere morbidi e con un gusto pieno. I confetti, poi, si regalano sempre dispari, cioè un numero indivisibile, come ci si premura sia il matrimonio. In particolare, ai novelli sposi si è soliti augurare salute, ricchezza, felicità, lunga vita, fertilità e spiritualità, di conseguenza, ogni bustina deve contenerne tre o cinque.

Bomboniera

Infine, un’ultima menzione a un simbolo molto rilevante per le nozze, la bomboniera. Quest’oggetto nasce come prezioso dono di ringraziamento degli sposi a tutti i partecipanti, che rimarrà nel tempo. Ma le sue origini sono molto lontane. Il presente (dal francese “bon-bon”) giunge in Italia nel XX secolo, ma entra a far parte della tradizione del nostro paese nel 1700, grazie alle nozze di Vittorio Emanuele, principe di Napoli, ed Elena del Montenegro.

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